L’inclusione nello sport
Inclusione. Bisognerebbe richiedere un patentino solo per poterla usare, questa parola. Ormai tutto è inclusivo, tutto è terapeutico. Ma poi la maggior parte delle attività “inclusive” sono assenti di persone con disabilità.
Anche lo sport, spesso, è racchiuso in quella cerchia dove “il disabile” è una icona, un’insegna ad impreziosire un club e non un atleta incluso, per l’appunto, in un team sportivo.
Da qui molte agenzie formative, hanno più istruttori o accompagnatori che atleti con disabilità.
Uno sport o una disciplina, a mio parere, per avere una valenza di beneficio sociale, a sostegno delle autonomie, dovrebbe essere praticato almeno in contemporanea con altre discipline.
In Sea Scout si predilige l’atletica ed il nuoto come sport “prestazionali” e la subacquea e lo snorkeling come discipline ludiche.
Opinioni, ma le facce dei nostri atleti dicono molto…